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Palazzo Freilino
Palazzo Freilino
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Descrizione
Opera del secolo XVIII, già dei conti Baronis, poi dei conti Freilino, feudatari del paese, attribuita da alcuni all'architetto Bernardo Antonio Vittone.
Notizie storiche sul Palazzo Freilino in Buttigliera d'Asti del prof. Elso B. Gramaglia
A causa della perdita degli archivi delle famiglie Baronis e Freilino non è possibile delineare con precisione le vicende storiche dell'attuale Palazzo Freilino. I pochi documenti rimasti ci danno solo notizie frammentarie.
La prima attestazione sicura del palazzo risale al 15 maggio 1659, allorché un atto notarile fu rogato «nel palazzo dell'Illustrissimo Signor Conte Amedeo Baronis». Si ha motivo di ritenere che l'edificio sia stato costruito nel decennio precedente, tra il 1641 e il 1650. Risulta, infatti, da un atto di divisione tra i conti Amedeo, Filiberto e Vittorio Baronis che il 20 febbraio 1641 i suddetti fratelli, tutti e tre feudatari di Buttigliera, possedevano nel paese solo le loro quote del feudo, senza palazzi, case o cascine. Risulta ancora che a partire dal 1 agosto 1650 il conte Amedeo fece sempre battezzare i figli nella chiesa parrocchiale S. Biagio, indizio che, almeno da tale data, risiedeva stabilmente nel paese.
Nel 1679, dopo la morte del conte Amedeo, si stese un inventario della sua eredità, soprattutto dei mobili esistenti nel palazzo, situati in diversi locali denominati sala superiore, galleria e camerino ivi attiguo (ricchi di quadri), altra camera, altra stanza superiore alla sala, sopra il solaro, cucina. Si inventarizzarono anche due tini e tredici botti, di cui nove piene di vino: già allora, quindi, doveva esistere la «crota et tinaggio» (cantina e tinaia), ricordata in un documento del 1733.
Nel catasto comunale del 1740 sono registrate tutte le proprietà del conte Carlo Amedeo Baronis, tra cui, «verso Castellazzo», il palazzo con due case annesse, tre cortili, una scuderia e un giardino con prato di tavole 60.
Il 19 giugno 1771 il conte Giacinto Baronis oberato dai debiti, vendette la sua porzione di feudo (una metà) al conte Pietro Giuseppe Freilino, possessore dell'altra metà, al prezzo di lire 80.000. nell'agosto dello stesso anno gli vendette anche il palazzo avito, con l'annesso giardino, che divenne ben presto un famoso orto botanico (attestato già nel 1773), per opera del conte Lorenzo Freilino, insigne naturalista, figlio di Pietro Giuseppe.
Il conte Lorenzo morì nel 1820, celibe e senza figli, lasciando in eredità all'allievo Maurizio Pangella il palazzo e l'orto botanico. I beni feudali furono invece assegnati per sentenza del Senato al cavalier Michele Benedetto Baudi di Vesme, al conte Prospero Castelli di Sessant e alla baronessa Ricci des Ferres.
La famiglia Pangella si estinse alla fine dell'Ottocento. Da allora il giardino non venne più curato e progressivamente andò in rovina fino alla totale scomparsa.
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Palazzo Freilino
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